LA CUFFIA BIANCA di Antonella Fraternali

Autore: Antonella Fraternali

Editore: Giuliano Ladolfi Editore

Collana: Perle. Narrativa

Anno edizione: 2022

In commercio dal: 21 aprile 2022

Pagine: 210 p., Brossura

EAN: 9788866446415

Di Antonella Fraternali ho già recensito in passato la raccolta di poesie “Prima della luce” [ http://labibliatra.altervista.org/prima-della-luce-di-antonella-fraternali-recensione/ ], da allora è stata non solo assidua frequentatrice del Blog, ma pian piano è diventata “un’amica virtuale”, sono riuscita così ad apprezzare ancor di più il suo animo puro e gentile. Aveva promesso di inviarmi la sua nuova opera, appena fosse stata pubblicata ed è stata di parola!

Il romanzo, già dalla copertina, una fotografia dall’alto di una baia, la scogliera e un mare limpido e trasparente, trasmette una sensazione di serenità e bellezza.

Ed il mare ritorna nell’introduzione:

“Ero lì davanti al mare e sentivo che tutto assorbe ed emana energia, come un immenso respiro dell’Universo, che crea e trasforma ogni cosa, pulsando e vibrando tra materia e spirito.”

ed è il fil rouge di tutta la narrazione.

La protagonista del romanzo, Isabella Monacali, è una donna mite, ex ballerina, giornalista precaria della Rai, che non sgomita per un posto in prima fila, giovane madre del piccolo Alessandro e moglie di un uomo insicuro e insoddisfatto.

Non si può, sin dalle prime righe, non simpatizzare per Isabella, una donna pacata, ma che, allo stesso tempo nasconde in sé un temperamento volitivo e risoluto.

Il sole in Sardegna è molto più accecante che a Fregene o in qualunque posto di mare come Fano, Senigallia o Rimini, dove sul finire dell’estate, quando vorresti fare il pieno di luce, prima di tornare in città, hai quasi paura che perda energia. Sarà che l’aria e la sabbia sanno di pulito, sarà che il sole sardo è sontuoso e potente come un sovrano uranico, una cosa è certa: il sole di questa terra sembra essere inesauribile.”

È in Sardegna che Isabella prenderà per la prima volta coscienza di sé stessa, del suo valore, del suo essere. Mi piace pensare che lo stretto contatto con l’elemento che più amo, il mare, sia riuscito a tirar fuori da lei tutta la forza nascosta per opporsi ad una vita piatta e infelice.

Si rende conto che:

“Ero sempre io quella sbagliata, io, i miei progetti, le mie scelte, le persone alle quali volevo bene o che stimavo, tutta la mia stupida vita. Per questo non avevo il coraggio di esprimermi, figurarsi se potevo rivelargli i miei desideri più intimi. Era questo che mi impediva di essere me stessa.”

La sua vita riesce, così, a virare, grazie anche alla presenza di due personaggi fondamentali per Isabella, Augusta e Andrea.

L’amicizia con Augusta e le pagine che ne descrivono l’affiatamento che s’instaura tra le due donne, complici, seppur diverse, sono di un’eleganza e di un trasporto tali da voler tutti cercare un legame simile al loro.

“ La vedevo ogni giorno, dopo le dieci del mattino, quando, pallida come una bionda di città, scendevo al Lido. Lei era già lì da un paio d’ore. Cuffia bianca in testa e costume blu intero. Decisa, verso le onde più alte, lontano verso gli scogli, dove l’acqua diventa più azzurra, più fredda e più pulita, lontano dalla calca di agosto, dalle urla dei bagnanti che giocano, e sporcano, a riva. Lei scappava via, come una sirena. Nuotava a stile libero e, al ritorno, dopo più di un’ora, sul dorso, tornava lentamente, godendosi ogni bracciata con il piacere che si prova soltanto quando si ama profondamente il mare. Usciva dalle onde come una regina, quasi con riluttanza, come se le dispiacesse essere un mammifero terrestre, costretto a camminare, a respirare, a stare in mezzo alla gente. Augusta, Austina in algherese, aveva settant’anni quando l’ho conosciuta.”

Augusta, donna d’altri tempi, prende sotto la sua ala protettrice la giovane Isabella, le rivela avvenimenti intimi della sua esistenza, l’aiuta a comprendere il suo cuore, ma è sempre discreta, mai invadente

“Augusta mi ascoltava in silenzio, guardandomi serena, a volte sorrideva, a volte chiudeva gli occhi e scuoteva la testa. Eppure io non mi sentivo giudicata. C’era qualcosa in lei che era al di sopra di ogni biasimo ordinario, aveva l’espressione indulgente di chi ha vissuto, gioito, sofferto e amato, tanto da poter comprendere tutto. In lei c’era empatia.”

 e, come dovrebbero fare i veri amici, accetta ed appoggia le scelte di Isabella, anche se, forse, non le approva del tutto.

“Vedi questa cuffia? È come quando vai a nuotare e ti proteggi la testa dalla salsedine. Bisogna mettere una cuffia bianca in testa, per nuotare nel mare tempestoso degli amori travolgenti o quando la bonaccia ti invoglia ad allontanarti sempre più dalla riva. È come mettersi un elmo sulla testa per andare in guerra, bisogna proteggersi perché il mare è come l’amore, è immenso e pericoloso!”

E poi c’è Andrea:

“Mi passò accanto un ragazzo che nuotava come un delfino. Quando raggiunse gli scogli si mise in piedi, osservando qualcuno in lontananza che praticava il windsurf. Mi accorsi che non era così giovane, era sui trentacinque o quarant’anni. Aveva un corpo statuario, abbronzato e snello. I capelli neri e folti dovevano essere un po’ mossi, da asciutti e la forma della testa  sembrava quella di un antico romano.”

Un uomo che riesce a incantarla e a farle capire cosa sia realmente l’Amore. Riesce a far breccia nel suo cuore e l’accompagna verso Mondi fino ad allora sconosciuti. Le pagine dedicate al loro rapporto sono intense e trascinanti. Nella paura di Isabella ad accogliere queste nuove emozioni, ormai sopite da tempo, mi ci sono riflessa. L’autrice ha saputo perfettamente descrivere quegli stati d’animo, quelle sensazioni che si provano quando, deluse dal passato, per tanto tempo immobili in uno stato di totale inerzia, in punta di piedi qualcuno riapre quella porta ormai sprangata da tempo.

“Ero posseduta da una profonda sensazione di pace e, nel contempo, percepivo un’energia fluida di vita che scorreva, vibrante e intensa, in tutto il corpo. Era qualcosa di prodigioso che mi aveva rigenerata, una misteriosa alchimia, creata dalla potente magia di madre natura: il piacere sessuale.”

Anche se, purtroppo, la realtà molto spesso non è come quella di Isabella nel romanzo, riceviamo un’ennesima delusione, giurando di sprangare ancora più forte la porta del nostro cuore…

Un romanzo dalla trama coinvolgente, che ho letto tutto d’un fiato, complice la mia positività al covid. Ho amato tutto di queste storie, i personaggi ben delineati, le descrizioni del mare, della natura e soprattutto delle emozioni. Isabella, narrandoci la sua storia in prima persona, ha fatto in modo di creare ancora più empatia col lettore che, coinvolto totalmente dalla sua vita, non ha potuto che entrare in completa sintonia con lei.

Con una scrittura scorrevole e trascinante Antonella Fraternali ci ha immerso in una storia commovente, romantica e tangibile, dalla quale si emerge con fatica e tanta nostalgia.

Non mi resta che ringraziarla per aver scritto queste pagine meravigliose, piene di poesia e amore e per averle volute condividere con questo Blog.

Attendo con ansia il prossimo romanzo…

“Non c’è un motivo preciso per amare. Esistono soltanto mille infinite sensazioni che arrivano, come la pioggia o il caldo. Non abbiamo scelta: c’è lo sguardo, c’è la voce, c’è l’odore. Ci si perde così.”

Citazioni tratte dal romanzo, pubblicate sui miei profili Facebook e Instagram 

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